venerdì 18 febbraio 2011

Fratelli d'Italia..

E'  singolare vedere quali nature contrapposte convivano nel calderone della maggioranza parlamentare e di governo: cattolici vs divorziati/puttanieri, romani vs padani, picchiatori fascisti vs colombe.
E' proprio di oggi  l'epilogo dell'ennesima manifestazione di tale conflitto: il Consiglio dei ministri istituisce mediante decreto la festività del 17 marzo, che in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia e solo per il 2011 viene proclamato giorno di festa nazionale e i ministri della Lega ( Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli) votano contro, ufficialmente perchè la Lega non approva la scelta di festeggiare con l'astensione dal lavoro e la chiusura delle scuole. In realtà è piuttosto nota la "cultura" antiunitaria che anima la Lega e le  estrinsecazioni dei suoi massimi esponenti di tale attidudine, con i loro vilipendi del tricolore, tentativi di sostituire l'Inno di Mameli, le offese alla Capitale, solo per citarne i più noti.
Il ministro della Semplicazione, Roberto Calderoli, ha definito il decreto legge «pura follia», soprattutto per l'elevato debito pubblico di questo Paese e per il persistere della crisi economica internazionale, quindi secondo il ministro tale scelta andrebbe contro ogni tentativo di rilanciare il Pil e l'economia.
Devo dire che da qui si possono trarre almeno due considerazioni: la prima di carattere più generale, ancora relativa al calderone che anima la maggiornaza e al miracoloso collante che la tiene insieme; la seconda invece più circoscritta alle riserve che i ministri padani hanno espresso sull'opportunità di istituire la festività del 17 marzo. Vorrei far notare che la produttività, il Pil, la crescita  e la competitività di un sistema-Paese non sono tanto dati dalla quantità, ma dalla qualità delle risorse messe in campo e dalle premesse che un governo è in grado di creare per dare impulso a tali qualità, davvero sconcertante che dei ministri della Repubblica ritengano pericoloso per lo sviluppo della Nazione un giorno in meno di lavoro in un anno e non la mancanza assoluta di stimoli all'economia e ai consumi.

1 commento:

  1. Vale per tutti i ponti persi quest'anno... E comunque, secondo me, la nascita di una nazione andrebbe sempre festeggiata.

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